Colle e il cristallo: la storia e il Museo

Ultima modifica 29 giugno 2022

"...nulla persona possit portare vel vendere ad aliquam fornacem Bicchierorum de lignis silve comunis de colle..." 
"...nessuno possa portare o vendere a qualche fornace di Bicchieri della legna della selva del comune di colle..."

Archivio di Stato di Siena, Colle, 78.

Questa è la notizia più antica (anno 1331) che testimonia la sicura produzione di vetro a Colle, presente almeno dal XIV secolo.

La storia moderna dell'industria vetraria colligiana prese l'avvio nel 1820 con il vetraio francese Francesco Mathis con l'impianto di una fabbrica di "cristalli" nella parte bassa di Colle Val d'Elsa, dentro i locali del soppresso convento degli Agostiniani a fianco della chiesa appunto di S.Agostino.
La fornace, unica nel suo genere in Toscana, si distinse subito per i suoi "cristalli" assai più sofisticati dell'utilitaristico vetro verde impagliato che usciva dalle altre fornaci toscane.
La fabbrica possedeva anche un edificio attiguo dove gli articoli venivano arrotati cioè rifiniti e decorati con l'intaglio.
I "cristalli" prodotti a Colle Val d'Elsa a quel tempo non contenevano ancora ossido di piombo - l'ingrediente che dà alla miscela vetrosa la sua magica brillantezza e la totale acromaticità - come invece già avveniva per i cristalli inglesi e per quelli francesi.

Morto Mathis nel 1832, subentrò, come direttore della fornace divenendone poi l'unico proprietario, il bavarese Giovan Battista Schmid, attivo fino a poco prima nella fornace di S.Vivaldo, vicino a Montaione, e prima ancora ad Altare.
Sotto la guida del volitivo Schmid la fornace colligiana raccolse svariati successi a partire dalle numerose Esposizioni cui partecipò, prima tra tutte la medaglia d'oro ottenuta all'Esposizione Universale di Parigi nel 1855.

Giovan Battista Schmid tenne salde le redini dell'azienda fino alla sua morte avvenuta nel 1885.
Il duro contenzioso scatenatosi subito dopo tra gli eredi produsse un lungo periodo di instabilità che si concluse nel 1889 con la vendita dell'azienda ad Alfonso Nardi, industriale vetrario attivo nell'empolese.
Nel 1921 l'industriale Modesto Boschi, accogliendo le suppliche della popolazione di Colle prostrata dalla mancanza di lavoro dopo la chiusura della cristalleria di Nardi, prese in affitto dei locali e riaprì i forni.
Nell'immediato dopoguerra alle Vetrerie Boschi si intensificò la sperimentazione per la realizzazione della formula del cristallo al piombo, condotta nello stabilimento della "Fabbrichina": nel 1946 si riuscì a produrre una miscela con percentuali del 15-16% di ossido di piombo.

Nel 1963 dopo grandi investimenti e molte sperimentazioni a Colle Val d'Elsa, presso la Cristalleria La Piana, si riuscì a produrre un vetro contenente ossido di piombo in percentuali superiori al 24%: si trattava di un prodotto in grado di competere per brillantezza ed acromaticità con quello proveniente dall'Inghilterra, dalla Francia e dal Belgio dove la tradizione di vetro al piombo era plurisecolare.
Oggi il cristallo rappresenta a Colle una tra le più importanti realtà produttive, tanto che nella città si produce il 15% del cristallo di tutto il mondo ed oltre il 95% di tutto quello d'Italia.

Il Museo del Cristallo racconta tutta questa storia, con numerosi reperti e pezzi raccolti da collezioni pubbliche e private, nello stesso luogo ove sorgevano le Vetrerie Boschi.

MUSEO DEL CRISTALLO

(ATTUALMENTE CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONE)

Gestore del museo: Pro Loco di Colle Val d'Elsa
e-mail: museodelcristallo@gmail.com

Sede Museo: via dei Fossi (ex Area-Boschi)
tel 0577/924.135 - fax 0577/924.135
e-mail: museo.cristallo@comune.collevaldelsa.it

Il Museo sorge in uno spazio sotterraneo, nella zona dell'ex vetreria Boschi.
La sezione più estesa, dal titolo "Colle di Val d'Elsa: dal vetro al cristallo", ricostruisce il percorso compiuto dall'industria vetraria colligiana dal 1820, anno dell'impianto della prima fornace, fino alla piena realizzazione a Colle Val d'Elsa del cristallo al piombo avvenuta nel 1963; uno spazio è dedicato alla produzione preindustriale con alcuni reperti vitrei risalenti al XIV-XV secolo e riferimenti storici all'attività vetraria in Valdelsa nel Medioevo.
A Colle di Val d'Elsa si produce infatti oggi il 95% di tutto il cristallo d'Italia e quasi il 15% del cristallo di tutto il mondo.
Da ricordare che dal 1969 il cristallo è un materiale regolamentato da leggi europee secondo le quali esso deve possedere dei requisiti precisi tra cui la presenza in miscela di ossido di piombo non inferiore al 24% e l'indice di rifrazione della luce del 1,545.

Attulmente chiuso per ristrutturazione

Orario Museo dal 1 novembre al 31 marzo:
- dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 14,00 alle 17,00 
- Chiuso il lunedì

Orario Museo dal 1 aprileal 31 ottobre:
- dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 14,00 alle 18,30
- Chiuso il lunedì

Ingresso
- Biglietto Intero: 4 Euro
- Biglietto Ridotto: 2,50 Euro