Mino Maccari
Ultima modifica 29 ottobre 2020
Nato a Siena nel 1898 da una famiglia di Colle, è pittore, scrittore e disegnatore di fama mondiale.
A diciannove anni partecipa alla Grande Guerra come ufficiale di artiglieria di campagna.
Nel 1920 si laurea in giurisprudenza ed inizia a lavorare a Colle di Val d'Elsa.Nel 1922 partecipa alla "marcia su Roma" aderendo entusiasta al fascismo e nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa de "Il Selvaggio", giornale fascisteggiante di satira politica fondato proprio a Colle di Val d'Elsa.
Nel 1926 abbandona la professione legale e assume la direzione del "Il Selvaggio" fino al 1942.
Nel 1925 la redazione del "Selvaggio" si trasferisce a Firenze e tra i suoi collaboratori annovera Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Achille Lega.
Nel 1927 Maccari partecipa alla II° Esposizione Internazionale dell'Incisione Moderna e alla III° Esposizione del Sindacato Toscano Arti del Disegno. L'anno dopo è presente alla XVI° Biennale di Venezia.
Agli inizi degli anni Trenta è capo redattore della "Stampa" di Torino, accanto al direttore Curzio Malaparte.
Nel 1932 "Il Selvaggio" si trasferisce a Roma.
Nel 1938 viene invitato alla XXI° Biennale di Venezia con una sala personale, collabora ad "Omnibus" di Longanesi.
Nel 1943 espone ad una personale a Palazzo Massimo in Roma e alla Mostra Dux al Cinquale di Montignoso.
Alla fine degli anni Quaranta inizia la sua collaborazione alla rivista liberale "Il Mondo", diretta da Pannunzio, conclusasi nel 1963.
Nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell'Accademia dei Lincei. Quindi a partire del 1963 in cui tiene una mostra personale a New York alla Gallery 63 sino alla sua morte sarà un continuo di esposizioni e mostre.
Per conoscere meglio Mino Maccari visita il sito curato dall'Associazione Culturale a lui intitolata.